Intervista alla docente referente dell’inclusione Prof. ssa Sabrina Vento.
Un tempo si diceva che la scuola fosse maestra di vita, e probabilmente tale detto è ancora valido.
Una delle funzioni principali dell’istituzione scolastica consiste proprio nel riprodurre, all’interno del micro contesto della classe, la società, e far si che ogni alunno possa essere in grado di apprendere le modalità più consone per conoscere sé stesso e l’altro.
La scuola diventa dunque il luogo deputato all’educazione al rispetto del prossimo e alla coltivazione di relazioni sane; una “palestra” in cui allenare le proprie doti per un inserimento ottimale nella futura società in cui, quell’alunno o quell’alunna, diventeranno un uomo e una donna, un cittadino e una cittadina, consapevoli e responsabili delle loro azioni.
L’ Istituzione scolastica, per far ciò, ha bisogno di aprirsi alla realtà territoriale affinchè il suo progetto di “comunità educante” possa essere sostenuto anche dalle realtà associative del territorio, in tal modo si crea un “sistema” che può dar luogo ad un reciproco arricchimento culturale e valoriale.
FareRete onlus e Dialogo di Aprilia da tempo collaborano attivamente con l’Istituto Rosselli di Aprilia e saranno all’interno delle azioni del piano annuale dell’inclusione anche per l’anno scolastico 2018/2019.
In questo istituto, che comprende tre indirizzi di studio (tecnico settore economico- professionale settore industria e artigianato- tecnico settore tecnologico) le predette associazioni già nello scorso anno hanno realizzato diverse iniziative per migliorare la vita degli studenti.
A questo punto ho deciso di andare con la lente d’ingrandimento sulla parola “inclusione”, per coglierne nel dettaglio ogni sfumatura di significato, da chi se ne occupa personalmente sul campo: la docente Sabrina Vento.
Cara Sabrina, puoi raccontarmi cosa sarà previsto nell’area dell’inclusione e per i cosiddetti “bisogni educativi speciali” nel prossimo anno scolastico al Rosselli di Aprilia?
La nostra scuola è molto attenta al tema dell’inclusione di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), infatti è stata istituita la funzione strumentale Area 3 per l’Inclusione e individuati dal Dirigente Scolastico, ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83, due referenti io e il prof. Geremia Pezzella.
Le diverse attività, che avranno inizio sin dal mese di settembre 2018, riguarderanno l’accoglienza delle famiglie degli alunni BES, il coordinamento dei docenti specializzati, neo immessi in ruolo ed incaricati, la rilevazione alunni BES, la stesura condivisa del PEI (Piano educativo individualizzato) e assistenza e supporto alla compilazione del PDP (Piano didattico personalizzato), la collaborazione con i docenti di italiano L2 (italiano come lingua seconda- italiano per stranieri) e con le associazioni sul territorio.
Inoltre verranno poste in essere attività già realizzate lo scorso anno, quali il teatro, il coro diretto dal soprano lirico Silvana Federici, i laboratori per l’inclusione degli stranieri, svolti in collaborazione con le associazioni, in particolare con FARERETEONLUS e Dialogo ONLUS.
Quali iniziative la tua scuola ha portato avanti insieme a FarereteOnlus e Dialogo onlus?
Grazie alle associazioni FARERETEONLUS E Dialogo ONLUS, con cui la scuola ha attivato accordi di rete e alla proficua collaborazione della dott.ssa Emilia Ciorra, che ringrazio per la sua disponibilità e il suo impegno, per l’anno scolastico 2017/18 la scuola, dopo aver effettuato un’attenta analisi sul numero degli alunni stranieri presenti e la relativa nazionalità ha realizzato sia attività ricreative, sia di supporto all’acquisizione della lingua L2 per adulti e per ragazzi.
Inoltre, sono stati attivati uno sportello di ascolto contro le discriminazioni e la violenza di genere, uno sportello gratuito di informazione ed ascolto per le famiglie degli alunni stranieri a cura di un mediatore culturale qualificato, organizzato la Giornata contro il razzismo ed effettuato un corso sul bullismo e cyber bullismo.
Cosa pensi ci sia da migliorare per la funzione che deve assolvere la scuola nell’ “essere di tutti e per tutti” ?
Penso che sia fondamentale un coinvolgimento e una collaborazione maggiore di tutti gli attori della comunità scolastica perché solo uniti possiamo fare la differenza.
Maggiori dovranno essere le azioni di sensibilizzazione nei singoli consigli di classe, attraverso il team dei docenti specializzati, sulle diverse esigenze degli alunni con BES in essi presenti, con l’intento di creare sinergie professionali nella consapevolezza di elaborare percorsi didattici comuni, verso una didattica sempre più inclusiva, attraverso un cambiamento dell’organizzazione delle prassi scolastiche, evitando la crescente delega del percorso inclusivo ai soli docenti per le attività di sostegno.
Si auspica che tutti i docenti possano progettare una “Didattica Universale” che metta in campo azioni “Necessarie per Alcuni e Utili per Tutti”.
Cosa riscontri maggiormente nei ragazzi a livello di difficoltà?
Molti alunni con Bisogni Educativi Speciali tendono ad essere più deboli, ad essere derisi per la loro diversità e ad essere a volte oggetto di atti di bullismo o cyber bullismo, infatti spesso non vengono accettati dal gruppo classe e isolati.
Poiché lotto molto contro ogni genere di discriminazione, mi sono candidata come referente bullismo e cyber bullismo ed ottenuto l’incarico dalla Dirigente Viviana Bombonati, ai sensi della Legge 71/2017.
Ritengo che per superare il problema dell’inclusione occorra che i consigli di classe siano aperti al problema e tutti i docenti frequentino corsi di formazione che diano loro le conoscenze e competenze per attivare tutte le strategie didattiche efficaci.
Qual è la tua idea di didattica inclusiva? Strategie, ostacoli, successi e insuccessi.
Una didattica inclusiva mira a far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe.
In questo caso il docente viene visto come un mediatore delle conoscenze e un facilitatore.
Cambia quindi il ruolo del docente, che non viene più visto come somministratore delle conoscenze e cambiano le metodologie d’insegnamento, infatti, si passa dalla classica lezione frontale alle nuove metodologie didattiche, che rendono i nostri alunni soggetti attivi dell’apprendimento.
In relazione a ciò ritengo che le sia fondamentale per gli alunni con BES adottare la metodologia Learning by doing – imparare facendo, la Peer Education e il Cooperative Learning, in quanto come ritengono alcuni pedagogisti solo facendo e imparando con i pari i ragazzi sono più motivati ed apprendono di più.
Il nostro istituto è molto attento ad adottare strategie di inclusione, molti docenti adottano le nuove metodologie didattiche, utilizzano le LIM, e le due piattaforme Office 365 e Moodle con cui comunicano ed inviano appunti agli alunni, effettuano verifiche on line.
Spero che nei prossimi anni una percentuale sempre maggiore di docenti effettuino corsi di formazione sui Bisogni Educativi Speciali e sulla didattica inclusiva e che ci sia una maggior collaborazione tra tutti.
Grazie Sabrina Vento, per averci reso partecipi della tua importante esperienza di docente e referente dell’inclusione scolastica nella scuola “Rosselli” di Aprilia.
PER SAPERNE DI PIU’:
Istituto Tecnico superiore Rosselli di Aprilia
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