Pubblicato in: Arte e Cultura

L’importanza del tempo.

Non è un articolo sulle condizioni climatiche, come potrebbe ironicamente suggerire il titolo, anche se questo mese di Maggio è talmente tormentato dalle piogge che meriterebbe riflessioni accurate sui cambiamenti climatici della terra in atto.

Spesso la percezione del tempo che corre, sfugge, che non è mai abbastanza, è una sensazione che accomuna tantissimi individui nel susseguirsi dell’esistenza quotidiana.

“Il tempo non basta mai”, “mi servirebbero giornate di 48 ore come minimo per fare tutto” , o ancora “Oggi non farò in tempo, rimando a domani”…..Quante volte ci è capitato di avere questi pensieri ( alla sottoscritta spesso!!).

Sembra che nel contesto odierno, tutto sia frenetico, le metropoli sono un tripudio di caos, rumori, gente che cammina frettolosamente( un esempio classico sono le metro di Roma, affollate e solo per “velocisti” che tentano di raggiungere la stazione Termini, chi per perdere il treno, chi per non sbagliare la coincidenza…..)

Non è certo questo un “elogio della tranquilla vita di campagna”( se ancora esistono posti cosi quieti)ma il logorio che la città provoca sulle vite quotidiane è innegabile. Il tempo come consumo, come merce, al pari di un oggetto diventa elemento di riflessione: proprio perciò mi stupisco di come questo possa essere impiegato alternativamente.

I pensieri di cui sopra, sulla mancanza di tempo a disposizione sono venuti in mente sicuramente anche a mio figlio di 12 anni nel momento in cui doveva affrontare lo studio di una poesia per la scuola. (Soprattutto l’idea di rimandare a domani..)

Da mamma coscienziosa ho deciso di dedicarmi all’aiuto nell’arduo compito dello studente di seconda media, alle prese con l’ode “Alla Luna” di Leopardi…..

L’interrogativo primario è stato :”L’avrò studiata ai tempi delle medie?” Non lo ricordo minimamente, per quanto mi sforzi l’unica poesia che mi rimane ancor oggi impressa è “il 5 Maggio” di Manzoni, chissà per quale inconscia motivazione….Il risultato è stato che oltre ad impararla l’alunno l’ha memorizzata anche la sua mamma, la trascrivo qui sotto; di certo punteggiatura e paragrafi non saranno quelli giusti, ma è stato un esercizio mnemonico che mi ha fatto riflettere sullo scorrere del tempo. Se mi avessero chiesto come ho impiegato parte del mio tempo avrei risposto: Studiando una poesia di Leopardi…Una bella differenza con la corsa e il caos quotidiano cui di solito siamo esposti.

“Oh graziosa luna, io mi rammento,

che or volge l’anno sovra questo colle,

Io venia pien d’angoscia a rimirarti

e tu pendevi allor, su quella selva.

Siccome or fai che tutta la rischiari.

Ma nebuloso e tremulo dal pianto

che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

il tuo volto apparia, che travagliosa

era mia vita:ed è , nè cangia stile

O mia diletta luna, eppur mi giova

la ricordanza e il noverar l’età del mio dolore.

Oh come grato occore nel tempo giovanil, quando ancor lungo

la speme e breve a la memoria il corso

il rimembrar delle passate cose

Ancor che triste, e che l’affanno duri!