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L’altra faccia dell’immigrazione: “Cinecittàinfest” a Roma dal 13 settembre all’ insegna del “modello Riace”.

COMUNICATO STAMPA

Il prossimo 13 settembre prenderà il via a Cinecittà Est, l’ottava Festa del Quartiere “CinecittàinFest”, che si terrà dal 13 al 16 settembre, promossa dalla RETE CINEST e con essa  dalle singole associazioni di  cui è composta,  i comitati di quartiere di  Cinecittà Est e Piscine di Torre Spaccata, l’intera rete “Cinecittà Bene Comune” e le singole strutture e centri sociali che la compongono.

 

immigrazione roma

 

Insomma, una parte significativa del tessuto associativo socio-culturale del VII Municipio di Roma. Un municipio, come noto, di circa 310.00 abitanti, che si colloca, nel settore Tuscolano, tra l’area dei Castelli romani i laboratori dei grandi centri nazionali di ricerca, Fisica Nucleare, ENEA, CNR, Agenzia Spaziale Italiana, ISTAT etc…  la seconda Università di Roma, numerosi insediamenti artigianali, industriali e commerciali, gli Studi Cinematografici di Cinecittà, il Centro Sperimentale di Cinematografia e S. Giovanni.

Un quartiere che rispecchia tutti i problemi, le contraddizioni, le potenzialità di un grande agglomerato urbano in cui convivono condizioni di vita periferica, con espressioni di grandi attività culturali e produttive, in uno stretto legame con tutta l’area dei Castelli dal versante  anagnino-tuscolano.

Quest’anno apriremo la Festa di un segmento strategico di questo Municipio, quello di Cinecittà Est,  con un evento di grande valenza culturale umana e politica che ripropone all’attenzione di tutti noi il complesso e difficile  problema delle migrazioni, dell’accoglienza, dell’inclusione, nello scenario geopolitico che vede nel caos tutta la sponda sud del Mediterraneo e che dal  Sahel, attraverso  la penisola arabica , il corno d’Africa, tutto il Medio Oriente, arriva fino alla catena dell’Hindu Kush.

La prima vera causa, come ci ricordano spesso in tanti,  dei flussi migratori ininterrotti  della fase che attraversiamo e dell’involuzione e chiusura nazionalistica , xenofoba,  che grava pericolosamente  sull’Europa.

E lo faremo presentando un’altra faccia dell’immigrazione e dell’accoglienza, sperimentata sul campo, che vede protagonisti tanti piccoli e medi comuni del nostro Paese ed ha come bandiera Riace.

Un paesino della Locride (Jonica Reggina, ex Magna Grecia. Terra da sempre non facile. Terra di emigrazione, spopolamento, disoccupazione, abbandono, ndrangheta).

Riace: 1726 abitanti ha accolto migliaia di immigrati  durante venti anni di attività di cui è stato protagonista, con diversi ruoli,  l’attuale sindaco.

Vent’anni in cui non c’è stato un reato, un minimo conflitto con la popolazione locale anche se si è arrivati, su sollecitazione della Prefettura in momenti critici, ad ospitare fino a 400 immigrati.

Di questo enorme flusso di umanità, a Riace è rimasta stabilmente  una  percentuale non grande, pienamente inserita, che contribuisce a rendere vivo questo piccolo centro avviato alla dissoluzione e all’abbandono.

Una sorte  evitata  per l’impegno e la passione  di questo  “sindaco sognatore” ma, nel contempo, eccellente politico ed attento amministratore, sostenuto dalla sua gente ed eletto per tre mandati consecutivi, che  è riuscito ad invertire una rotta che appariva irrimediabilmente segnata.

Anzi di più. E’ salito alle cronache e all’attenzione dell’Europa e del Mondo.

Già nel 2009 con il docufilm  “il VOLO”,  il celebre regista Wim Wenders, “esponente di primo piano del Nuovo cinema tedesco”, portava Riace all’attenzione di tutti i premi Nobel per la Pace del mondo riuniti a Berlino per i 20 anni della caduta del muro.

In quell’occasione Wenders, accogliendo nella sua città tutte le personalità insignite  del prestigioso premio, disse: “Questi venti anni sono stati importanti per il mondo intero, ma ormai appartengono al passato. La grande questione del nostro futuro è fatta di queste migrazioni epocali, cui spesso in Europa opponiamo muri non dissimili da quello eretto alla fine della guerra nella mia città.

Vi invito ad andare nella Locride, nella demonizzata Calabria, per vedere quale alto modello d’accoglienza è stato costruito a Riace da un sindaco sognatore. In questo luogo incantato afghani, eritrei, senegalesi, curdi lavorano e vivono in armonia.”

E nel 2016 l’esperienza di Riace veniva di nuovo rilanciata all’attenzione del mondo dalla rivista americana “FORTUNE” che inseriva il sindaco,  Domenico Lucano, unico italiano, tra le 40 persone più influenti del Mondo.

Su questa esperienza, faticosa ma esaltante, la stessa RAI produceva lo scorso anno una fiction: “Tutto il Mondo è Paese”, con Beppe Fiorello attore protagonista, nelle vesti del sindaco Lucano.

Sarebbe dovuta andare in onda lo scorso febbraio, ma è stata  bloccata dopo che sullo stesso Lucano è stata scagliata una tegola giudiziaria, per essersi adoperato ad aggirare il muro burocratico che limita, quando non impedisce, modalità e tempi di inclusione dei migranti che ne manifestano la volontà, esistendone le condizioni, di fermarsi e di inserirsi gradualmente e con adeguati supporti,  nei territori e tessuti sociali di assegnazione.

Lo stesso muro burocratico che blocca da due anni il regolare e tempestivo trasferimento dei fondi per l’accoglienza del sistema SPRAR destinati a Riace.

Risorse che a Riace, quando arrivano, sono utilizzate in piena trasparenza e consentono agli aventi diritto, ,  un autonomo utilizzo della parte loro destinata, in tutto il sistema del commercio locale attraverso una simil moneta locale accettata, tramite un accordo  con l’amministrazione comunale, da quasi tutti gli esercenti.

Inoltre, il lavoro di Mimmo Lucano e delle amministrazioni da lui presiedute, con il sostegno attivo della cittadinanza, ha fatto di Riace un presidio robusto di legalità e di sicurezza, in terra di ndrangheta, per tutti gli abitanti di questo antico borgo: nativi e immigrati.

Ha riattivato un’economia morente, ristrutturato un patrimonio edilizio in abbandono e rovina, ridato fiato al piccolo circuito commerciale ed artigianale locale, avviato un flusso di turismo solidale che fa durare la stagione molto di più, rispetto al, più o meno, solito mese,  delle località turistiche marine della Calabria. In un piccolo paese , peraltro  di non facili collegamenti .

Tutto ciò Lucano non l’ha fatto da solo, ma con il sostegno importante della rete dei comuni solidali (RECOSOL) e di altre reti di piccoli e medi comuni italiani impegnati sul fronte della cooperazione , della buona amministrazione e della tutela del Paesaggio ( Comuni Virtuosi) della difesa della legalità ( Avviso Pubblico) dei sindaci di altri Paesi che si stanno organizzando in rete per dare risposte concrete ai propri cittadini nel rispetto dei diritti delle persone tutte, della tutela e della valorizzazione dei loro territori, della legalità, della sicurezza e della lotta alla corruzione e al malaffare.

L’ha fatto con il sostegno delle grandi associazioni nazionali (Arci e Libera). Della Fiom e della CGIL e, nell’ultimo travagliato periodo della stessa giunta regionale della Calabria.

Il sindaco Mimmo Lucano, tutte reti di comuni sopra richiamate, tanta parte dell’associazionismo sociale nazionale, il 13 settembre saranno con noi per l’apertura della nostra festa con un evento che abbiamo intitolato: Riace, storia di un sogno divenuto realtà.

A questo evento riteniamo  di grandissimo rilievo la vostra partecipazione,  perché pensiamo sia capace di contribuire a riportare alla normalità, nei numeri e nella narrazione,  la lettura del fenomeno migratorio, che siamo tenuti a fronteggiare e che può essere fonte di arricchimento culturale e materiale per il nostro Paese tutto, a patto che non sia  ridotto ad un problema muscolare di sicurezza, peraltro mal posto ed, in tanta parte infondato, di respingimenti, chiusure di porti , costruzione di lager a cielo aperto in Libia o altrove.

Ma può essere anche un importante momento in cui si può avviare un proficuo rapporto di scambio di esperienze costruzione di utili interrelazioni, tra le reti dei piccoli – medi comuni ed i Municipi delle aree e delle Città metropolitane, partendo da Roma Capitale. In particolare sul terreno dei migranti, dell’accoglienza, dell’inclusione, dell’inserimento attivo degli stessi, nel tessuto socio produttivo e dei servizi delle grandi aree periferiche degli stessi. 

 

A cura di Gabriele Giannini, Presidente Cinest

 

PER SAPERNE DI PIU’:

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Aps Fare Rete onlus Aprilia

 

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Aprilia città solidale: un confronto pubblico sull’accoglienza in stile Riace.

COMUNICATO STAMPA

IL FORUM NUOVI CITTADINI dell’associazione di promozione sociale A.p.s. “FarereteOnlus” del Lazio – Federazione Di Enti Ed Organismi No Profit Fare Rete Per Il Valore Della Persona E Dell’impresa Sociale Onlus – organizza la Tavola Rotonda “DA APRILIA E DAL PONTINO UN PONTE PER RIACE. ACCOGLIERE, INTEGRARE ED INCLUDERE” che si terrà in Aprilia il giorno sabato 28 luglio alle ore 16,00, presso il Parco Falcone e Borsellino (ex Parco dei Mille), in occasione del Primo festival Internazionale della cultura araba e dell’integrazione.

 

logo
Aps. FarereteOnlus- Uniti nella diversità
  • ASSOCIAZIONE “AL MOUHAJER”
  • ASSOCIAZIONE “DIALOGO” E LE COMUNITA’ STRANIERE DI APRILIA DELL’INCUBATORE SOLIDALE IMMIGRAZIONE DEL COMUNE DI APRILIA
  • ASSOCIAZIONE ITALIA-CAMERUN “SAWA”
  • ASSOCIAZIONE “CAMROL” – CAMERUNESI DI ROMA LAZIO
  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE “FORUM ITALO TUNISINO”
  • COORDINAMENTO “RETE SCUOLE MIGRANTI” DELLA PROVINCIA DI LATINA
  • COORDINAMENTO PONTINO “ANCESCAO”
  • “FORUM TERZO SETTORE” DELLA PROVINCIA DI LATINA

PARTECIPANO IN QUALITA’ DI RELATORI ED OSPITI:

  • DOMENICO RIZZUTI – FORUM ITALO TUNISINO E DELEGATO RECOSOL
  • GABRIELE GIANNINI – PRESIDENTE RETE CINEST E SEGRETARIO NAZIONALE CGIL SCUOLA UNIVERSITA’ E RICERCA
  • DON ALESSANDRO SAPUTO – VICARIO DEL VESCONO DIOCESI DI ALBANO
  • NICOLA TAVOLETTA – FORUM TERZO SETTORE PROVINCIA DI LATINA
  • DOTT.SSA EMILIA CIORRA – FORUM NUOVI CITTADINI DI APS FARERETEONLUS
  • DOTT.SSA FLAVIA ANASTASI E DR. SSA VALERIA LEVA – ASSOCIAZIONE DIALOGO ONLUS
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La Casa delle Culture di Dialogo Onlus
  • CLAUDIO CURZOLA – ASSOCIAZIONE PER IMMIGRATI DIALOGO E ASSOCIAZIONE ITALIA-CAMERUN SAWA
  • MANI NDONGBOU BERTRAND – PRESIDENTE COMUNITA’ CAMERUNENSE DI ROMA E DEL LAZIO
  • SIGN.RA FATMA BEN LALLA – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE DI IMMIGRATI AL MOUHAJER – IN QUALITA’ DI ORGANIZZATRICE DEL PRIMO FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CULTURA ARABA E DELL’INTEGRAZIONE DELLA PROVINCIA DI LATINA
  • OPERATORI ED OSPITI DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DELLA COOPERATIVA SOCIALE KARIBU
  • VOLONTARI DEL COORDINAMENTO PONTINO DELLA RETE SCUOLE MIGRANTI

SONO STATE INVITATE LE RAPPRESENTANZE ISTITUZIONALI DEL COMUNE DI APRILIA, DELLA PROVINCIA DI LATINA ED IL MONDO ASSOCIATIVO LOCALE E PROVINCIALE. TUTTA LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

L’iniziativa rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate per promuovere l’ “accoglienza diffusa”  sui nostri territori, ed in particolare il “modello Riace” del Sindaco Domenico Lucano ed è propedeutica all’evento nazionale “RIACE.UN SOGNO DIVENTATO REALTA’”,  con il sindaco DOMENICO LUCANO che si terrà Giovedì 13 settembre presso l’ Auditorium Centro Sperimentale di Cinematografia ROMA- CINECITTA (in attesa di conferma).

Emilia Ciorra Presidente di Farerete Onlus di Aprilia
La dott.ssa Emilia Ciorra, Presidente dell’Associazione di Promozione sociale FarereteOnlus del Lazio.

L’ Obiettivo della Tavola Rotonda è contribuire a sviluppare la Rete dell’associazionismo dell’Area Immigrazione ed Integrazione a livello provinciale e regionale e stimolare un dibattito serio e responsabile sui modelli di accoglienza e sul passaggio successivo dell’integrazione e dell’inclusione dei migranti, portando avanti le proposte di buona accoglienza cd. “accoglienza intelligente” come è il caso del Modello Riace del Sindaco Domenico Lucano  anche sui territori della nostra Provincia di Latina e del Lazio.

Lo stesso Papa Francesco ha richiesto più volte a chi ci governa per i migranti e rifugiati “una prima sistemazione adeguata e decorosa” nei programmi di accoglienza diffusa, per “facilitare l’incontro personale, permettere una migliore qualità dei servizi e offrire maggiori garanzie di successo”.

Nel 2016 il Papa In una lettera ha fatto i complimenti proprio al primo cittadino del piccolo paese della Locride, Domenico Lucano, che dà agli immigrati piccoli ed autonomi alloggi ristrutturati e fondi per aprire attività. Quello che per l’Italia è un caso isolato, per il Vaticano è un modello.

Nella missiva, breve e affettuosa, Papa Francesco si è rivolto al sindaco di Riace,  Lucano, per esprimere apprezzamento per il modello di accoglienza messo in piedi nel piccolo paese della Locride, rinato proprio grazie ai rifugiati. “Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scrive il Pontefice al sindaco – Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati”.

Primo comune italiano in cui i migranti non vengano reclusi in centri di accoglienza, ma accolti in vere e proprie case che vengono loro affidate, Riace è rifiorito proprio grazie all’arrivo dei profughi sbarcati sulle coste calabresi. Svuotato dall’emigrazione, il piccolo centro della Locride è stato ripopolato dai migranti alloggiati nelle vecchie case del paese, nel corso del tempo utilizzate anche per ospitare le botteghe artigiane, rinate proprio grazie ai profughi che hanno ripreso in mano le attività tradizionali.

Un “miracolo” possibile grazie ad una diversa gestione dei finanziamenti previsti per l’accoglienza, usati – ha spiegato spesso il sindaco Lucano – “per integrare e non per dividere”. I 30 euro giornalieri stanziati in tutta Italia per ogni rifugiato, non vengono dispersi ma centralizzati dall’amministrazione, che li usa per ristrutturare le vecchie case del paese, avviare attività che poi sono i migranti a portare avanti, mettere in piedi progetti. Per non far inciampare il sistema nei ritardi con cui i fondi vengono materialmente trasferiti, a Riace circolano dei bonus – con su la faccia di Che Guevara, Martin Luther King, Peppino Impastato – che permettono ai rifugiati di fare acquisti in paese.

Un circuito virtuoso che ha permesso anche ai calabresi rimasti in paese di non fare le valigie. E non solo perché il Comune ha assunto mediatori culturali, che in alternativa avrebbero dovuto cercare fortuna altrove. Grazie ad una popolazione in continua crescita bar, panetterie, botteghe e persino la scuola elementare e l’asilo non hanno chiuso i battenti.

Alla Santa Sede, l’esperimento è piaciuto tanto da invitare il suo “ideologo” Lucano al summit europeo che, su iniziativa di Papa Francesco, si è tenuto il 9 e il 10 dicembre a Città del Vaticano, per mettere a confronto le buone pratiche messe in atto nel mondo a favore di rifugiati e sans papier.

Un appuntamento conclusosi con il progetto di creare una rete mondiale di sindaci impegnati in un modello diverso di accoglienza e che si sostengano l’un l’altro, con l’appoggio del Vaticano.

Così, mentre il Viminale fa le pulci al modello Riace, con ispezioni a sorpresa e contestazioni su presunte incongruenze fra le carte dei progetti, dal pontefice arriva una proposta chiara “Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”, ha scritto Papa Francesco al sindaco.

Il presidente

Dr. Ssa Emilia Ciorra – cell. 3384054597

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