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La politica della vita del Forum 015: al centro la Persona.

I vertici delle Associazioni economiche aderenti al “Forum 015” della provincia di Latina, Coldiretti, Confartigianato, Confcooperative ACLI e Compagnia delle Opere (CdO Roma e Lazio), hanno analizzato la situazione economica e sociale del territorio e, accogliendo l’invito del Santo Padre Francesco a “non rimanere alla finestra”, ribadiscono che “non si può più affermare che la religione deve limitarsi all’ambito privato…la conversione cristiana esige di riconsiderare specialmente tutto ciò che concerne l’ordine sociale ed il conseguimento del bene comune…”.

Si richiama alla necessità di una nuova politica responsabile che ponga al suo centro “la Persona”.

Per il Forum 015 si apre la stagione della sintesi tra efficacia e legalità. Negli ultimi anni la legalità e la trasparenza sono state usate come bandiere di una politica emergente, purtroppo mortificando l’efficacia della pubblica amministrazione. La lotta all’appesantimento burocratico si è trasformata in una inefficienza delle funzioni. La sintesi, per il Forum 015, consiste nella adeguata interpretazione delle regole amministrative per scrollarsi dall’immobilismo legalitarista, andando incontro alla comunità.

Le Associazioni del “Forum 015”, raccolgono il mandato di SE il Vescovo Mons. Mariano Crociata, “consegnato” nell’ambito del seminario del 3 luglio scorso con i quadri dirigenti dell’Associazionismo economico del Forum 015, per una impegno finalizzato ad una “Nuova Politica”; una Politica intesa come “sforzo di acquisire una visione d’insieme e di agire dentro il tessuto sociale perché la comunità nella sua interezza trovi risposte alle proprie attese e realizzazione dei propri progetti. (…) E’ necessario trovare gli spazi e le forme per intervenire e agire, innanzitutto creando opinione e costruendo coesione sociale.

C’è bisogno soprattutto di una idea di città e di provincia, di sapere che territorio vogliamo essere e costruire…..Ci vuole cuore per volere il bene della propria città e della propria gente, altrimenti si diventa speculatori o sciacalli sulle spalle delle fasce più deboli della collettività……

Da qui il nostro rinnovato impegno per uno sviluppo economico del territorio pontino guardando alle tante imprese familiari, alla Famiglia come soggetto economico e politico, al valore della sussidiarietà vissuta nel quotidiano, ad una economia “del fare” e di uno sviluppo sostenibile del territorio, partendo dalla città capoluogo, la nostra Latina.

Ci si richiama ad un rapporto maggiormente equo tra produttori e grande distribuzione; vedi il problema delle tante imprese agricole del nostro territorio.

Non una politica contro ma una politica propositiva ed impegnarsi “per una politica della vita contro una politica del potere”.

Coldiretti Latina

Confartigianato Imprese Latina

ACLI Latina

CdO Roma e Lazio

Confcooperative Latina-Frosinone

 

PER SAPERNE DI PIU’:

Il Forum 015 e la diocesi di Latina.

Solidarietà e sussidarietà: Acli e Terzo settore a Latina e provincia.

Lazio Sociale: volontariato e solidarietà.

 

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Aprilia città solidale: un confronto pubblico sull’accoglienza in stile Riace.

COMUNICATO STAMPA

IL FORUM NUOVI CITTADINI dell’associazione di promozione sociale A.p.s. “FarereteOnlus” del Lazio – Federazione Di Enti Ed Organismi No Profit Fare Rete Per Il Valore Della Persona E Dell’impresa Sociale Onlus – organizza la Tavola Rotonda “DA APRILIA E DAL PONTINO UN PONTE PER RIACE. ACCOGLIERE, INTEGRARE ED INCLUDERE” che si terrà in Aprilia il giorno sabato 28 luglio alle ore 16,00, presso il Parco Falcone e Borsellino (ex Parco dei Mille), in occasione del Primo festival Internazionale della cultura araba e dell’integrazione.

 

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Aps. FarereteOnlus- Uniti nella diversità
  • ASSOCIAZIONE “AL MOUHAJER”
  • ASSOCIAZIONE “DIALOGO” E LE COMUNITA’ STRANIERE DI APRILIA DELL’INCUBATORE SOLIDALE IMMIGRAZIONE DEL COMUNE DI APRILIA
  • ASSOCIAZIONE ITALIA-CAMERUN “SAWA”
  • ASSOCIAZIONE “CAMROL” – CAMERUNESI DI ROMA LAZIO
  • ASSOCIAZIONE NAZIONALE “FORUM ITALO TUNISINO”
  • COORDINAMENTO “RETE SCUOLE MIGRANTI” DELLA PROVINCIA DI LATINA
  • COORDINAMENTO PONTINO “ANCESCAO”
  • “FORUM TERZO SETTORE” DELLA PROVINCIA DI LATINA

PARTECIPANO IN QUALITA’ DI RELATORI ED OSPITI:

  • DOMENICO RIZZUTI – FORUM ITALO TUNISINO E DELEGATO RECOSOL
  • GABRIELE GIANNINI – PRESIDENTE RETE CINEST E SEGRETARIO NAZIONALE CGIL SCUOLA UNIVERSITA’ E RICERCA
  • DON ALESSANDRO SAPUTO – VICARIO DEL VESCONO DIOCESI DI ALBANO
  • NICOLA TAVOLETTA – FORUM TERZO SETTORE PROVINCIA DI LATINA
  • DOTT.SSA EMILIA CIORRA – FORUM NUOVI CITTADINI DI APS FARERETEONLUS
  • DOTT.SSA FLAVIA ANASTASI E DR. SSA VALERIA LEVA – ASSOCIAZIONE DIALOGO ONLUS
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La Casa delle Culture di Dialogo Onlus
  • CLAUDIO CURZOLA – ASSOCIAZIONE PER IMMIGRATI DIALOGO E ASSOCIAZIONE ITALIA-CAMERUN SAWA
  • MANI NDONGBOU BERTRAND – PRESIDENTE COMUNITA’ CAMERUNENSE DI ROMA E DEL LAZIO
  • SIGN.RA FATMA BEN LALLA – PRESIDENTE ASSOCIAZIONE DI IMMIGRATI AL MOUHAJER – IN QUALITA’ DI ORGANIZZATRICE DEL PRIMO FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CULTURA ARABA E DELL’INTEGRAZIONE DELLA PROVINCIA DI LATINA
  • OPERATORI ED OSPITI DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA DELLA COOPERATIVA SOCIALE KARIBU
  • VOLONTARI DEL COORDINAMENTO PONTINO DELLA RETE SCUOLE MIGRANTI

SONO STATE INVITATE LE RAPPRESENTANZE ISTITUZIONALI DEL COMUNE DI APRILIA, DELLA PROVINCIA DI LATINA ED IL MONDO ASSOCIATIVO LOCALE E PROVINCIALE. TUTTA LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

L’iniziativa rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate per promuovere l’ “accoglienza diffusa”  sui nostri territori, ed in particolare il “modello Riace” del Sindaco Domenico Lucano ed è propedeutica all’evento nazionale “RIACE.UN SOGNO DIVENTATO REALTA’”,  con il sindaco DOMENICO LUCANO che si terrà Giovedì 13 settembre presso l’ Auditorium Centro Sperimentale di Cinematografia ROMA- CINECITTA (in attesa di conferma).

Emilia Ciorra Presidente di Farerete Onlus di Aprilia
La dott.ssa Emilia Ciorra, Presidente dell’Associazione di Promozione sociale FarereteOnlus del Lazio.

L’ Obiettivo della Tavola Rotonda è contribuire a sviluppare la Rete dell’associazionismo dell’Area Immigrazione ed Integrazione a livello provinciale e regionale e stimolare un dibattito serio e responsabile sui modelli di accoglienza e sul passaggio successivo dell’integrazione e dell’inclusione dei migranti, portando avanti le proposte di buona accoglienza cd. “accoglienza intelligente” come è il caso del Modello Riace del Sindaco Domenico Lucano  anche sui territori della nostra Provincia di Latina e del Lazio.

Lo stesso Papa Francesco ha richiesto più volte a chi ci governa per i migranti e rifugiati “una prima sistemazione adeguata e decorosa” nei programmi di accoglienza diffusa, per “facilitare l’incontro personale, permettere una migliore qualità dei servizi e offrire maggiori garanzie di successo”.

Nel 2016 il Papa In una lettera ha fatto i complimenti proprio al primo cittadino del piccolo paese della Locride, Domenico Lucano, che dà agli immigrati piccoli ed autonomi alloggi ristrutturati e fondi per aprire attività. Quello che per l’Italia è un caso isolato, per il Vaticano è un modello.

Nella missiva, breve e affettuosa, Papa Francesco si è rivolto al sindaco di Riace,  Lucano, per esprimere apprezzamento per il modello di accoglienza messo in piedi nel piccolo paese della Locride, rinato proprio grazie ai rifugiati. “Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scrive il Pontefice al sindaco – Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati”.

Primo comune italiano in cui i migranti non vengano reclusi in centri di accoglienza, ma accolti in vere e proprie case che vengono loro affidate, Riace è rifiorito proprio grazie all’arrivo dei profughi sbarcati sulle coste calabresi. Svuotato dall’emigrazione, il piccolo centro della Locride è stato ripopolato dai migranti alloggiati nelle vecchie case del paese, nel corso del tempo utilizzate anche per ospitare le botteghe artigiane, rinate proprio grazie ai profughi che hanno ripreso in mano le attività tradizionali.

Un “miracolo” possibile grazie ad una diversa gestione dei finanziamenti previsti per l’accoglienza, usati – ha spiegato spesso il sindaco Lucano – “per integrare e non per dividere”. I 30 euro giornalieri stanziati in tutta Italia per ogni rifugiato, non vengono dispersi ma centralizzati dall’amministrazione, che li usa per ristrutturare le vecchie case del paese, avviare attività che poi sono i migranti a portare avanti, mettere in piedi progetti. Per non far inciampare il sistema nei ritardi con cui i fondi vengono materialmente trasferiti, a Riace circolano dei bonus – con su la faccia di Che Guevara, Martin Luther King, Peppino Impastato – che permettono ai rifugiati di fare acquisti in paese.

Un circuito virtuoso che ha permesso anche ai calabresi rimasti in paese di non fare le valigie. E non solo perché il Comune ha assunto mediatori culturali, che in alternativa avrebbero dovuto cercare fortuna altrove. Grazie ad una popolazione in continua crescita bar, panetterie, botteghe e persino la scuola elementare e l’asilo non hanno chiuso i battenti.

Alla Santa Sede, l’esperimento è piaciuto tanto da invitare il suo “ideologo” Lucano al summit europeo che, su iniziativa di Papa Francesco, si è tenuto il 9 e il 10 dicembre a Città del Vaticano, per mettere a confronto le buone pratiche messe in atto nel mondo a favore di rifugiati e sans papier.

Un appuntamento conclusosi con il progetto di creare una rete mondiale di sindaci impegnati in un modello diverso di accoglienza e che si sostengano l’un l’altro, con l’appoggio del Vaticano.

Così, mentre il Viminale fa le pulci al modello Riace, con ispezioni a sorpresa e contestazioni su presunte incongruenze fra le carte dei progetti, dal pontefice arriva una proposta chiara “Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”, ha scritto Papa Francesco al sindaco.

Il presidente

Dr. Ssa Emilia Ciorra – cell. 3384054597

APS FARERETEONLUS

PER SAPERNE DI PIU’:

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Riforma del Terzo Settore: a che punto siamo.

Lo Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante codice del Terzo settore è in attesa del parere della Commissione Affari Sociali (XII) che dovrà esprimersi entro il 21 Luglio 2018.

I punti della Riforma, attuata con l’emanazione di 5 decreti sono:

  • Istituzione e disciplina del Servizio Civile Universale
  • Codice del Terzo Settore
  • revisione della disciplina in materia di impresa sociale
  • Istituto del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche
  • Statuto della Fondazione Italia Sociale

In seguito,sentito anche il parere del Consiglio nazionale del Terzo Settore, è emersa l’esigenza di apportare alcune correzioni alla Riforma.

Le commissioni speciali di Senato e Camera hanno espresso il loro parere favorevole (rispettivamente il 22 Maggio e il 7 Giugno 2018) circa lo Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 112, recante revisione della disciplina in materia di impresa sociale. 

fonte: Camera dei Deputati-Documentazione Parlamentare

PER APPROFONDIRE:

Riforma del Terzo Settore Camera dei Deputati

Dossier 26 Giugno 2018 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante codice del Terzo settore

Gazzetta Ufficiale- L.6 Giugno 2016 n.106

Solidarietà e sussidiarietà un approfondimento

Riforma del Terzo settore: i tempi stringono le parole del Forum

 

 

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Un binomio indissolubile: politica e pedagogia nel dibattito Labdem Aprilia

Una riflessione ragionata sull’incontro “Giovani politica e questione morale” tenutosi ad Aprilia il 9 Maggio 2018 presso “Il Quadraro” e organizzato dalla Scuola di formazione Politica di Laboratorio Democratico.

Il legame tra pedagogia e politica ha vecchie e salde radici , già nel V sec. a.c. Tucidide definiva la polis nei termini di “un’impresa educante”poichè la partecipazione a manifestazioni pubbliche generava nel cittadino l’intima coscienza di essere parte di una comunità.

Su questi presupposti si sviluppa ancora oggi la dialettica tra cittadino e istituzioni e sono proprio i principi dell’ antica democrazia ateniese a ispirare le attività sperimentate dalla scuola di formazione politica LabDem; la lezione del passato, valida ancor oggi è nella valenza pedagogica che fonda il proprio modello educativo-informativo sullo sviluppo delle qualità morali, sul senso di responsabilità civica ed in una cosciente identificazione del cittadino con la comunità.

L’ambizioso obiettivo che il Laboratorio democratico si pone è far emergere l’azione unitaria delle due discipline, pedagogia e politica, recuperando la carica ideale contenuta in entrambe le materie affinchè l’uomo possa andare oltre la cultura individualistica in cui è sommerso, egli non riesce a scorgere nel suo orizzonte l’aspirazione verso ideali universali.

La cultura del rispetto dei diritti è fondamentalmente il risultato dell’educazione, come ricorda H.Arendt:

La vita politica è proprio di coloro che amano stare con le altre persone, non sopra, nemmeno accanto o, peggio, altrove; di coloro che conducono la loro vita insieme a quella degli uomini e delle donne comuni, stando dentro le relazioni personali e di gruppo, quelle relazioni che, nel loro insieme, fanno, di una semplice somma di individui, una società (2001).

Pensare e agire politicamente si basano sull’impegno e sulla responsabilità ai fini della realizzazione di tutti, questo dunque il significato del servizio del bene comune, il quale assume diversi connotati a seconda del periodo storico in cui si situa.

La riflessione posta nel dibattito Labdem intende la scuola politica quale fornitrice di strumenti per migliorare la convivenza civile, si tratta di una socializzazione che non passa attraverso processi di modellizzazione ma si pone come da essi indipendente, Labdem vuole identificare e trasmettere quegli elementi necessari ad una rielaborazione interpretativa e ad un’ analisi critica funzionale alla costruzione di una personale visione del mondo.

Il riconoscimento, il rispetto e l’educazione alla politica possono condurre ad un reale processo di democratizzazione fino alla divulgazione dei diritti umani quale premessa necessaria nella realizzazione della vita delle persone all’interno dei sistemi nazionali e internazionali.

Eppure, nonostante le migliori premesse nell’attuale momento storico assistiamo al degrado e all’egoismo di una politica che difetta fortemente di etica e pedagogia, gli unici obbiettivi rintracciabili sono la prospettiva di un arricchimento e il desiderio di occupare cariche. Paradossalmente è una politica “sola” che invece di rinsaldare legami è fonte di divisioni e genera dilettantismo, superficialità e fanatismo.

Come ha sottolineato nel dibattito il prof. Salvo Andò, Presidente Nazionale del Laboratorio Democratico: -“…a prevalere oggi sono le ragioni della demagogia, in un paese povero culturalmente, a quali eroi o esempi virtuosi possono accingere i giovani?”– il professore infatti ha constatato con certezza il verificarsi della crisi del modello educativo in generale; quello odierno è un tempo in cui l’unica prospettiva possibile è il presente e dove i diritti fondamentali, sanciti dalla nostra Costituzione sono intesi alla stregua di favori e non frutto di conquiste, citando a tal proposito il diritto al lavoro.

Andò ha poi ricordato che nell’educazione alla politica gli strumenti adatti sono rappresentati dal dialogo e dalla persuasione e non sono assimilabili alla propaganda.

Il prof. si è soffermato inoltre su un altro punto di riflessione: lo sviluppo della cittadinanza attiva e della coscienza civile nelle persone sono il risultato della capacità di stare insieme secondo il principio della coincidenza tra la teoria e la prassi da cui emerge quel fondamentale valore che è l’etica, oggi più che mai dimenticato nel dibattito pubblico. Emerge dunque, con forza, la rilevanza intrinseca di far notare che la Costituzione italiana è attraversato da un sottile e invisibile filo rosso, che rappresenta la sintesi del dettato costituzionale: la dignità umana.

L’emergenza educativa nel versante politico sociale e culturale richiede un grande e costante impegno, del quale cui Labdem si fa carico: una lotta contro la cultura del degrado, dell’ignoranza e dell’ individualismo, che soltanto nell’unione degli intenti e nella condivisione di un futuro comune migliore, potrà essere alla portata sia del singolo che della società tutta.

Nel dibattito sono intervenuti: Oscar Tortosa Rappresentante politico Labdem Lazio; Gabriele Piermartini Coordinatore regionale Labdem Lazio; Salvatore Abbruzzese Responsabile organizzativo regionale Labdem Lazio; Emilia Ciorra Responsabile sviluppo territoriale scuola di formazione politica FarePolitica; Flavia Anastasi Responsabile Comunicazione Labdem Aprilia; Briseida Bocari, Alessandra Cirillo, Claudio Curzola, Luigi Cafolla, Valeria Leva, Massimiliano Di Fabio ed esponenti della politica locale.

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Aprilia- il primo dibattito della Scuola “Fare Politica” di Laboratorio Democratico all’insegna della partecipazione attiva.

Il convegno della Scuola di formazione politica dell’on. Salvo Andò si terrà ad Aprilia il 9 Maggio per ridare un senso all’impegno nelle istituzioni.

 Innovazione sociale e tutela dei diritti sono troppo spesso relegati ad un angolo nella società odierna, soprattutto a livello locale. Per arginare l’imponente deriva socio-culturale, politica economica e valoriale che accompagna il sistema del funzionamento della “res publica” attuale e presentare alternative valide e concrete all’insegna della certezza dei diritti, della partecipazione e dell’inclusione sociale, il Laboratorio democratico di Aprilia organizza un convegno dibattito intitolato: Giovani politica e questione morale, che si svolgerà mercoledì 9 Maggio 2018 presso la caffetteria Al Quadrato in Piazza dei Bersaglieri n.32 alle ore 18,45.

Interverranno il coordinatore regionale di “LabDem” Gabriele Piermartini, il presidente nazionale di “LabDem” Salvo Andò, il candidato regionale di “LabDem” Oscar Tortosa, il responsabile organizzativo regionale “Lab Dem” Salvatore Abbruzzese, la Responsabile Sviluppo territoriale provinciale Scuola di Formazione politica Dott.ssa Emilia Ciorra.  La proposta della Scuola di formazione politica intende dare forma concreta alle idee dei giovani e ripensare l’educazione politica sui territori come una sfida da affrontare con impegno etica e passione all’insegna della cittadinanza attiva in uno scenario in continuo mutamento.

La scuola “FarePolitica” è guidata dal Responsabile nazionale di LabDem on. Salvo Andò il quale a tal proposito afferma che: «Oggi dobbiamo superare il concetto di solidarietà,  che ha in sé un carattere di doverosità che non presuppone la spinta e la pulsione che la fraternità può sprigionare.

La fraternità presuppone un rapporto amicale quel senso vero di amicizia, che porta all’amore cristiano, una condivisione di futuro, una capacità di stare insieme sullo stesso piano, un rapporto paritetico tra Istituzioni e cittadino. Abbiamo tutti bisogno di superare invidie, beghe, lotte all’interno della stessa compagine partitica. Abbiamo tutti bisogno di un’identità condivisa, che solo il partito può rappresentare. Il partito come dimensione valoriale comunitaria, il partito come raccordo tra Popolo ed Istituzione, in grado di traghettare i bisogni dei cittadini».

La formazione politica del Laboratorio Democratico, voluta dall’On. Gianni Pittella ha iniziato il suo percorso ad Ercolano nel Gennaio 2107 ed ha visto la partecipazione di oltre 90 giovani provenienti da tutta Italia, ispirata dai valori riformisti socialisti e democratici con l’obiettivo di rispondere alla domanda emergente di capire la politica dei cittadini.

Per approfondire:

Contatti: labdem.aprilia@gmail.com o il nr. 348.6557653 (Claudio Curzola).

RadioRadicale- Scuola politica Labdem

Labdem sito ufficiale

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La grande assente dei nostri tempi: la politica

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Mai come oggi il vuoto lasciato nelle nuove generazioni irrompe nello spazio sociale italiano ed europeo.

Un generatore di vecchi cliché in stile retrò richiama alla mente immagini di un passato remoto, il movimento sociale del nazifascismo è ancora in fermento, si muove in silenzio nella massa, fabbrica il suo “soldato politico”: così Giovanni Fasanella e Antonella Grippo ne “L’orda nera” descrivono la cenere sopita nell’animo della nuova destra che si infiamma, nello scenario globalizzato e cosmopolita odierno

Quali radici culturali, quali bisogni reali, quali idee e motivazioni attirano i giovani che si riconoscono in questi movimenti?

Sono nelle periferie cittadine, nella metropoli, negli stadi e navigano indisturbati nel web; non si riconoscono nella destra istituzionale, sfidano il mondo con la violenza e tra vecchie tradizioni e bisogno di un “ordine nuovo” odiano la democrazia, il consumismo e l’omologazione, figlie dell’America.

Non è un partito: nasce dal basso, nel disagio delle periferie locali e come un ragno tesse la sua tela lentamente, ma con cura, si annida nei centri sociali, si estende nei punti di aggregazione e nelle associazioni: non l’ideologia il suo cavallo di battaglia, ma le difficoltà quotidiane: il lavoro che manca, l’immigrazione, le speculazioni delle banche, lo sguardo incerto dei giovani al futuro.

Vogliono la giustizia sociale, un sistema di valori economici e morali in cui centrale sia la famiglia, la tutela del lavoro, gli assegni familiari e la previdenza per far rinascere lo Stato sociale.

É una nostalgica rivisitazione del passato o un nuovo fenomeno sociale cui far fronte?

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