Pubblicato in: Scienza, Medicina e dintorni

Il dilemma della medicina odierna, tra aspetti qualitativi e quantitativi:la medicina basata sulle prove di efficacia.

      Oggi la complementarietà dell’aspetto qualitativo e di quello quantitativo interessa la professione medica e ne orienta le scelte cliniche. La medicina basata sulle prove di efficacia è quel processo di ricerca, valutazione e uso dei risultati alla base delle decisioni cliniche. Il metodo è altrimenti definito da autori quali Greenhalgh e Donald come “l’uso di stime matematiche del rischio di benefici e danni, derivati da ricerche di alta qualità su campioni di popolazione, per informare il processo decisionale clinico nelle fasi di indagine diagnostica o la gestione di singoli pazienti” Gli studi clinici controllati e le line guida della pratica medica sono ottenuti mediante una valutazione critica delle ricerche esistenti; esse costituiscono il nucleo fondante della medicina basata sulle prove di efficacia. Si può affermare che la EBM è un metodo clinico ideato per trasferire la conoscenza derivante dalle ricerche scientifiche alla cura dei singoli pazienti. Il fondatore, L. Sacket lo definiva infatti: “l’uso esplicito e coscienzioso delle migliori prove scientifiche nel prendere decisioni nella pratica medica”. La differenza con la pratica clinica tradizionale è appunto nel metodo.In precedenza il medico operava le scelte diagnostiche in

imgbase alla sua esperienza professionale, e sulla base delle fonti da lui utilizzate. ( Le quali non erano esplicitate e dotate di sistematicità).

 L’epidemiologia clinica, che si origina da questo strumento muta i criteri per valutare le ricerche scientifiche:le osservazioni su casistiche individuali perdono rilevanza le ralazioni di causa ed effetto sono analizzate con software statistici ben definiti (che misurano parametri quali intervalli di confidenza e significatività sulle popolazioni oggetto di ricerca) ,l’osservazione sul singolo paziente perde di validità scientifica.

 In sostanza la Medicina basata sulle prove di efficacia vuole ovviare ai limiti della clinica tradizionale applicate dai medici. Queste consistono nell’eccesso di soggettività e nella difficoltà di poter costantemente aggiornarsi sulle miriadi di riviste scientifiche. La definizione esatta di qualità della ricerca è anch’essa un limite per il sanitario. Si rendono dunque necessari degli standars per poter comparare i risultati ottenuti dalle ricerche. Inoltre le conclusioni degli studi non sempre sono generalizzabili nè applicabili ad ogni singolo caso, si procede allora ad un’ ulteriore analisi con idonee metodologie statistiche.

      Quale metodologia applica la medicina basata sulle prove di efficacia? Il metodo usato prevede che il processo clinico sia scompsto in 4 fasi. Le informazioni che si vogliono ottenere vanno sintetizzate in una singola domanda (ad es.quanl’è l’affidabilità di un determinate test diagnostico?),successivamente si consultano le banche dati scientifiche per poter rispondere a tale quesito ( libri e manuali sono obsoleti poichè poco attuali rispetto alla data di pubblicazione); poi si valutano criticamente gli studi in base all’oggetto della ricerca, compilando una check list che metta in relazione i dati validi trovati con il singolo caso che si sta affrontando, infine si applicano , se opportuno, tali risultati al caso concreto. Nella realtà clinica tale processo risulta molto dispendioso in termini di tempo e di impegno per il medico, e mal si presta ad  essere applicato in operazioni di routine.

I criteri di valutazione degli articoli scientifici secondo Sackett.